Chiusi sul ferro – Edoardo Meacci

Il Metal Detecting è una pratica che unisce, aggrega e ci permette di conoscere nuove persone che hanno la nostra stessa passione. Con questa rubrica abbiamo voluto dare, già diverso tempo fa, la possibilità di conoscersi tra colleghi. Abbiamo scoperto le passioni e le attività dei nostri amici detectoristi.

Oggi vogliamo conoscere meglio una tra le persone che più si stanno spendendo all’interno della FIMD lavorando notte e giorno affinché questo progetto possa avere successo. E’ un piacere presentarvi l’intervista al nostro Vice Presidente FIMD nonché presidente del Consiglio Europeo per il Metal Detecting: EDOARDO MEACCI

Edoardo, grazie per aver accettato questa intervista. Parlaci un pò di te, chi è Edoardo Meacci?

Sono nato a Roma nel lontano ottobre del 1965 ma ho passato la maggior parte della mia giovinezza in Germania dove, a suo tempo, si poteva frequentare solo le scuole tedesche. Sono sempre stato affascinato dalle scienze, dai misteri e dalle storie fantastiche, questo grazie ad un nonno “innovativo e trasgressivo” che mi ha trasferito le passioni che oggi ancora coltivo: l’avventura, la fotografia, la cibernetica, lo spazio e la missilistica, la pesca (di tutti i tipi) e, chiaramente, il metal detecting.

Oggi sono un Tenente Colonnello dell’Aeronautica Militare impiegato presso il Centro Innovazione della Difesa dove mi interesso di aspetti concettuali e strategici inerenti l’ambiente spaziale e il dominio cibernetico.

Nel tempo libero – non molto purtroppo – oltre a dedicarmi alla famiglia, tento di effettuare qualche spazzolata e di fare riprese fotografiche con il mio drone (altra passione – il volo), ma soprattutto mi dedico a “scavare” in rete alla ricerca di tutte quelle nozioni ed informazioni che possano accrescere la mia cultura e soddisfare le mie infinite curiosità.

Da quanto pratichi Metal Detecting e come ti sei avvicinato a questa passione?

Ho comprato il mio primo metal detector nel 1985 su di una bancarella del mercatino domenicale dell’usato ed era un White’s Coinmaster 1000, con il quale ho imparato le prime nozioni. Ma a quel tempo la pratica non era molto diffusa, internet non esisteva e nemmeno i social quindi eri, praticamente, tu e il tuo metal.

Cultura, education e condivisione erano elementi veramente impalpabili, rari. Solo verso il 2009, ho avuto modo di iniziare ad avvicinarmi ad un metal detecting più “concreto”, fatto di collaborazione ed occasioni d’incontro  con altri appassionati. E’ stato anche il momento per “mummificare” il mio vecchio strumento ed acquisire metal di più recente costruzione. Proprio nel 2009 ho avuto l’opportunità di lavorare in Germania per tre anni dove ho praticato il metal detecting sotto il “controllo” e con la collaborazione delle Soprintendenze archeologiche tedesche che, in un certo senso, mi hanno permesso di conoscere ed applicare metodologie che oggi rappresentano l’essenza del “Metal Detecting Responsabile”.

Un grande passo direi: la piena e concreta coscienza che questa pratica, in realtà, può coesistere con altre (come ad esempio la ricerca archeologica) ed essere un moltiplicatore di valorizzazione nel settore della tutela e della salvaguardia dei beni culturali e dell’ambiente (leggasi sorveglianza e tutela del territorio, contrasto agli illeciti, educazione e sensibilizzazione dei giovani e molto altro).

Nel 2013, proprio grazie al bagaglio “istruzionale” acquisito e alla constatazione che in campo nazionale si parlava molto ma si scriveva poco, ho deciso di scrivere e pubblicare un libro sul metal detecting “tutto italiano”: Il Metal Detecting Amatoriale; un libro che ad oggi, credo, sia l’unico a presentare una panoramica generale di cosa sia il metal detecting, di come, quando e dove debba essere praticato, condito di idee e proposte; qualcosa che spero, nel tempo, consenta di definire una maggiore coscienza sociale della nostra pratica e di ciò che la circonda.

Di sicuro una intensa attività nel mondo del Metal Detecting, e che risultati! Come mai Edoardo Meacci ha deciso di avvicinarsi prima a MdClub e poi essere tra i fondatori della Federazione Italiana Metal Detecting?

Con sincera modestia, sono stato tra i fautori e realizzatori del progetto FIMD che nasce dalle pregresse attività e sforzi del precedente Metal Detector Club Italia (energicamente “lanciato” da Francesco Manzella). Fautore sembra una grande parola ma in realtà ciò che sta distinguendo la FIMD da altre iniziative è la volontà di concretizzare qualcosa attraverso ma fatti e non chiacchiere.

Siamo all’inizio e la Federazione sta individuando risorse (di ogni genere) per strutturarsi e rafforzarsi. Gli obiettivi sono molteplici e il lavoro da compiere è immenso.

Il fine principale è il consolidamento di un processo istruzionale che porti ad elevare il metal detecting ad una pratica responsabile, riconosciuta per le proprie peculiarità sia quale hobby sia quale effettivo strumento di cooperazione in vari settori.

Aderire alla Federazione, oggi significa voler partecipare attivamente al raggiungimento di molteplici obiettivi, attraverso un impegno che permette di sentirsi un tutt’uno con molti altri che credono nei medesimi intenti, creare e definire un’unica voce, un’identità solidale e concreta.

Ciò che fino ad oggi ci ha disgregato è proprio l’individualismo, la volontà di curare solo il nostro piccolo orticello senza curarci troppo di chi per colpa o per disattenzione ha a volte commesso “passi falsi” e ha permesso che il metal detecting fosse visto come pratica illecita e da discriminare.

La parola d’ordine è Metal Detecting Responsabile; una definizione che racchiude una metodologia, una filosofia e un credo. La piena coscienza che una pratica responsabile possa essere un indubbio plus-valore per accrescere una coscienza sociale intorno ad attività ed argomenti essenziali per lo sviluppo del Paese.

Per aderire alla FIMD è necessario, innanzitutto, voler far parte di chi vuole agire per la categoria, per la pratica del metal detecting responsabile e per un futuro migliore dove gli obiettivi siano comuni e non individuali.

Il mio personale impegno si esplica anche attraverso la cooperazione che la FIMD ha con lo European Council for Metal Detecting (ECMD), del quale attualmente ricopro la posizione di Presidente: un’entità multinazionale nella quale si studiano le differenti realtà internazionali e si cerca di individuare sinergie e forme di collaborazione per far si che il Responsible Metal Detecting sia compreso ed accettato ovunque. La presenza e la costante operosità della Federazione in seno all’ECMD è molto apprezzata.

Abbiamo il piacere di collaborare con te quotidianamente e apprezzare le tue qualità, riesci ad essere imparziale dando un giudizio e una previsione sulla FIMD?

Come tutti i gruppi neo-costituiti, la Federazione affronterà periodi fiorenti e altri meno esuberanti. Fino ad oggi il costante sforzo di “pochi” rappresenta una goccia in mezzo al mare. Non è facile convincere a partecipare al progetto! E’ quasi un “gesto di fede” in cui bisogna credere con costanza e perseveranza per poter vedere, si spera, i frutti in un futuro. Credo che se il metal detecting venga lasciato a se, purtroppo, non avrà lunga vita, non sarà mai completamente apprezzato e riconosciuto.

La Federazione, a mio avviso, persegue ottimi obiettivi, ma è certo che questi potranno essere raggiunti solo con la piena partecipazione, la volontà e l’impegno di molti e non di pochi.

Oggi viene ancora vista con sospetto, soprattutto da coloro che badano al loro orticello. Non vi è ancora una visione unica e condivisa e manca molta education – istruzione ed informazione.

Quest’ultimo è un po’ un aspetto culturale del nostro odierno Paese, ma per progredire e migliorare bisogna necessariamente agire.

Caro Edoardo, grazie per il tempo che ci hai dedicato, ti auguriamo il meglio e speriamo che la FIMD possa crescere e avere successo, salutandoti lasciamo a te la chiusura dell’intervista

Qualcuno mi conosceva, ora qualcun altro mi conoscerà meglio. Mi auguro di avervi fornito qualche buono spunto di riflessione e che questo stimoli, in qualsiasi modo, la vostra curiosità.

Posso solo dirvi: unitevi a noi e … se avete domande o proposte, fatevi avanti!

Edoardo Meacci, VPresidente FIMD e Presidente ECMD

Francesco Manzella – FIMD

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