L’UNESCO incoraggia la discriminazione dei Detectoristi?

Cari amici del nostro Club,

come membri del Consiglio Europeo per il Metal Detecting e rappresentanti ufficiali della nostra nazione, vi riportiamo una interessante, quanto preoccupante, notizia che abbiamo discusso i questi giorni in seno al consiglio col nostro Team Italiano.

Tra il 29 e il 30 Settembre scorso, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura (UNESCO), ha discusso questioni relative al Metal Detecting e il suo effetto sul patrimonio culturale e storico. Nel corso di questo dibattito, una serie di argomentazioni sono state sollevate dal Comitato per dimostrare che metal detecting ha un impatto generalmente negativo sulla protezione del patrimonio. Si è sostenuto che molti detectoristi non riescono a rispettare le leggi ed i regolamenti nei rispettivi paesi, sia in caso di dolo o per ignoranza. A seguito di questo comportamento il contesto archeologico spesso viene danneggiato. Alcuni produttori di metal detector sono stati anche accusati di utilizzare metodi di marketing che probabilmente incoraggiano attività illegali, come la ricerca di manufatti in siti storici registrati. Alcuni membri del comitato sembrano credere che la crescente popolarità del metal detector e il loro prezzo relativamente basso stanno solo facendo aumentare la probabilità di comportamenti illeciti da parte di chi si avvicina a quest’hobby.

Il Consiglio Europeo per il Metal Detecting (ECMD) è deluso per alcune affermazioni fatte dal Comitato, così come abbiamo avuto modo di leggere, il documento che delinea i loro argomenti sembra suggerire che la maggior parte dei detectoristi sono “predatori” e praticano l’attività in mala fede, inoltre, una gran parte di loro non denuncia le sue scoperte alle autorità legittime. Questa è una forma di discriminazione che non è compatibile con la raccomandazione UE 921 (1981).

E’ anche importante notare che, nonostante molti detectoristi denuncino le loro scoperte, sono spesso erroneamente perseguiti dalla giustizia, soprattutto quando una segnalazione parte da archeologi o presunti difensori del patrimonio. Coloro che si lamentano dell’attività di metal detecting tendono a dimenticare che un semplice ‘grazie’ a volte può essere una ricompensa adeguata per la persona che ha scoperto un tesoro, quindi non c’è bisogno di denunciarli ‘consegnandoli alla giustizia’. Perseguire chi pratica il Metal Detecting è completamente controproducente, in quanto costringe molte persone a ‘nascondere’ le loro scoperte, frutto di ritrovamenti fortuiti, alle autorità per paura di essere puniti perchè stanno semplicemente cercando di contribuire alla tutela del proprio patrimonio. A causa della riduzione del numero di reperti segnalati, molti scienziati, politici, archeologi e membri del pubblico erroneamente credono che tutti i Detectoristi siano dei criminali. Come risultato di questo equivoco, numerose decisioni prese da alcune autorità nazionali nei confronti della categoria hanno avuto un impatto negativo sul mondo dell’archeologia e del Metal Detecting.

Abbiamo contattato dall’UNESCO in ottobre per spiegare il nostro punto di vista e, eventualmente, lavorare insieme, ma siamo ancora in attesa di una loro una risposta. L’elenco delle argomentazioni dell’UNESCO sono disponibili all’indirizzo https://goo.gl/hxLAAh

Fonte

Traduzione e formattazione a cura di Francesco Manzella – MdClub

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