
Lo scorso gennaio, in quel della stupenda città di Venezia, si è svolto il congresso NextGen Heritage. Organizzato dall’Università Ca’ Foscari, il congresso verteva su come la “cittadinanza attiva” possa contribuire alla salvaguardia e alle strategie di sviluppo del nostro patrimonio culturale.
In questo articolo, per brevità, non approfondiremo le tematiche trattate durante il congresso, per le quali vi reindirizziamo alla sua pagina ufficiale, ma ci limiteremo a riportarvi come sia stato incluso il tema del Metal Detecting Responsabile.

La FIMD invitata a partecipare attivamente
Tutto nasce da un articolo su Archeostorie (https://www.archeostorie.it/treasure-hunter-no-grazie-sono-un-cacciatore-di-legalita/ del 2017) e circa un anno e mezzo fà, quando il sottoscritto è stato ricontattato per includere il tema Metal Detecting Responsabile all'interno del progetto. La finalità è stata quella di conoscere meglio l'hobby e valutare quanto questo possa essere declinato quale tipologia di Citizen Science, ossia di attività partecipativa da parte del cittadino per la valorizzazione del patrimonio culturale.
Un tema assolutamente in linea con le linee d'azione e le idee della Federazione. Intravedere la possibilità che il metal detecting possa essere valorizzato e non ricadere solo nell'alveo delle attività illecite.
Un'opportunità per "gridare" quanta passione e responsabilità ci sia dietro questa pratica amatoriale.
Inserito nel gruppo della Citizen Science, l'argomento ricadeva all'interno del sotto-tema: Dal processo partecipato alle decisioni strategiche sul patrimonio, dove, espressamente, ci si è interrogati, anche, sulla seguente considerazione:
Il metal detecting in Italia è fortemente limitato e soggetto a sanzioni penali. Mentre alcuni operatori mantengono pratiche scorrette, si sta diffondendo un approccio responsabile, in linea con esperienze internazionali – come il Portable Antiquities Scheme britannico – che, attraverso la citizen science, si è dimostrato utile per la tutela del patrimonio. Nonostante permangano criticità, il dialogo e la collaborazione risultano più efficaci di un divieto totale.

Le discussioni e il confronto si sono rivelati di notevole interesse. Si è discusso del valore intrinseco delle attività partecipative dei cittadini e delle articolate complessità delle normative nazionali. Per quanto concerne il Metal Detecting, ho avuto l’opportunità di spiegare l’hobby, evidenziando come una sua pratica responsabile, supportata da una regolamentazione più precisa, possa rappresentare un indiscutibile strumento di ausilio sotto molteplici aspetti.
Il dibattito non è stato privo di difficoltà: nell’eterogeneità dei partecipanti, quasi tutti esponenti di istituzioni, rappresentavo proprio la voce della specifica categoria e comunità di soggetti partecipativi di cui si parlava (i detectoristi). Una situazione nella quale da solo o quasi, mi sono ritrovato a portare in alto e far valere la nostra bandiera.
Nonostante ciò, ritengo l’esperienza estremamente proficua; dopo aver chiarito diversi punti di vista e fornito approfondite spiegazioni, ho constatato come molti, inizialmente poco informati sull’argomento, abbiano colto l’occasione per avvicinarsi e pormi ulteriori quesiti.

In conclusione
La FIMD, sin dalle origini e con un progressivo consolidamento, ha orientato le proprie attività verso obiettivi di ampio respiro, essenziali per la tutela del nostro hobby. Riteniamo che la perpetuazione di tale pratica richieda un investimento costante nella formazione e nell'adozione di una regolamentazione tanto coerente quanto sostenibile. In questo contesto, il dialogo e la collaborazione con le Istituzioni si rivelano imprescindibili e di fondamentale importanza, mentre la professionalità e l'approfondimento rappresentano presupposti ineludibili. Opportunità quali la partecipazione al congresso testimoniano il nostro impegno e la nostra serietà, e continueremo a proseguire con determinazione in tale direzione, auspicando il raggiungimento di obiettivi condivisi.
Edoardo Meacci
LEGGI l’Articolo su Archeostorie.