Il mare della memoria – Sez. Riconsegna
“…La memoria è come il mare: può restituire brandelli di rottami a distanza di anni.”
(Primo Levi)
Come detectoristi ci ritroviamo spesso in spiaggia a spazzolare, sappiamo quanto una corrente possa portare a riva oggetti smarriti forse molto tempo prima rimasti a vagare in balia di forze esterne senza poter decidere quando fare capolino tra la gente e tra le mani di un cercatore… Emozioni forti e ricordi pervadono la mente del cercatore nel momento in cui lo strumento suona un buon obiettivo. Spesso più che l’emozione, la voglia di capire a chi possa essere appartenuto un oggetto non ci lascia altra scelta che intraprendere un percorso che ci riporterà, lasciandoci trascinare dalla corrente e senza sapere dove approderemo, a riva tra memorie quasi scomparse…
Il Metal Detecting è tutto questo e anche di più. Non solo contatto con la natura, escursioni all’aria aperta, ma un legame viscerale e indissolubile con la storia alla quale vogliamo rendere l’onore che gli spetta. Il Detectorista Responsabile sa di non essere il padrone dell’oggetto che trova ma custode che si fa mezzo fondamentale nel percorso di restituzione al legittimo proprietario del bene tornato dal passato dopo un lungo percorso lontano da casa…
Metal Detector Club Italia in questo si fa veicolo di supporto nell’accompagnare il detectorista, custode, durante il percorso di ricerca.
La Storia
Oggi racconteremo la storia di una piastrina militare trovata da un detectorista responsabile e socio di Metal Detector Club Italia, Luca Cozza, in tutto il percorso dalla terra alle mani dei legittimi proprietari. Ma sentiamo direttamente Luca come è venuto in possesso della piastrina: “Era una domenica pomeriggio di gennaio e come di consueto io e il mio gruppo di amici ci siamo trovati per organizzare un pomeriggio di ricerca sui colli modenesi; dove abitiamo. Era una brutta giornata con nebbia e tempo incerto così decidiamo di spostarci un po’ più a valle sulle prime colline di Savignano Sul Panaro dove ci sono zone boschive e campi incolti. Accendiamo i Metal Detector (io quel giorno usavo il mio Deus XP) e ci sparpagliamo nella zona… un bel campo aperto che domina la pianura modenese sottostante. Devo dire che per quasi due ore abbiamo scavato solo rifiuti e scarti agricoli che, come sempre, raccogliamo per poi gettarli nei contenitori appositi facendo anche una sorta di “pulizia” del campo. Quando avevo perso le speranze di trovare qualcosa di carino… ecco che il mio Metal Detector da un bel segnale forte e non ferroso…! Penso ad un’altra cartaccia ma inizio a scavare. Appena apro la buca a circa dieci/quindici centimetri di profondità una bella sorpresa… un piastrino militare di riconoscimento italiano. Sono rimasto a bocca aperta perché mai avrei immaginato di trovare una cosa del genere in quella zona che non reputavo di interesse o scenario di passaggio di soldati della WWII. Non appena sono arrivato a casa ho cominciato a pulirlo ed ho notato con sorpresa che si leggeva tutto molto bene, nomi e date erano ben visibili. Non ho avuto dubbi, ho subito pensato ad un modo per contattare gli eventuali familiari e riconsegnare il piastrino. Mi sono rivolto a Metal Detector Club Italia e a Giuseppe Gaeta che è il responsabile della sezione di ricerca e riconsegna di questi piastrini militari. Con mia sorpresa e con grande emozione, dopo alcune settimane è arrivata la notizia che aspettavo: MdClub aveva trovato i parenti e ci eravamo già messi in contatto per la consegna!”
La ricerca
Come di consueto non è mai facile trovare un parente o la persona a cui appartiene la piastrina, eppure la grande esperienza del nostro reparto di ricerca e consegna capitanato dal caro amico nonché socio onorario Giuseppe Gaeta ci ha permesso di trovare in tempi ragionevoli i parenti. In questi casi la cosa più importante è la collaborazione che gli uffici comunali ci danno. Come abbiamo più volte ribadito, nel secolo scorso tutto veniva fatto in maniera manuale e quindi gli uffici dispongono di un enorme quantità di materiale cartaceo da spulciare quando viene inoltrata loro una richiesta di ricerca storica. Proprio per questo vogliamo sempre ringraziarli per il lavoro che svolgono e per l’impegno profuso nella ricerca di cenni anagrafici utili a risalire alla persona. Abbiamo un gruppo di lavoro creato appositamente dentro il quale ci aiutiamo a vicenda per fare in modo che il lavoro sia fatto in tempi brevi. Proprio in quel gruppo Giuseppe ci aggiorna costantemente sulle sue mosse e su come procedono le ricerche. In questo momento ci sono moltissime ricerche attive nonché oltre 50 piastrine che abbiamo affidato ad un museo in Campania che sta svolgendo il nostro stesso lavoro.
Il risultato del duro lavoro
Arriva il giorno in cui un messaggio ci avvisa… “Abbiamo trovato i parenti!” Ed anche in questo caso il messaggio non è tardato ad arrivare! Giuseppe ci ha avvisato che il militare era deceduto (non in guerra per fortuna) però aveva preso contatti con il figlio che ha appreso la notizia con estrema gioia e felicità! Ma chi era quest’uomo il cui mare della memoria ha portato a riva la sua storia fino ad averla tra le mani…?
Il soldato si chiamava: Chiaranda Felice, arruolato il 13 Marzo 1940 al 140°reggimento fanteria Bari. Parte per Valona il 19 marzo 1941 con il 140 reggimento fanteria, rientra a Bari il 6 Giugno 1941. L’11 Marzo 1943 sbarca a Olbia. Imbarcato a Cagliari per Napoli il 13 Novembre 1944. Trasferito O.M. di Udine per postumi malaria il 4 Luglio 1945. Trasferito a Napoli il 3 Agosto 1945. Collocato in congedo illimitato il 6 Novembre 1945. Il foglio di congedo illimitato pone il timbro del 68° reggimento fanteria LEGNANO.
Che gioia aver ripercorso la storia del signor Felice. Come di consueto il reparto di Consegna ha preparato tutto non tralasciando nessun dettaglio al fine di consegnare in maniera degna e solenne questo pezzo di storia nelle mani del figlio. Ringrazio Luca Cozza per essersi preso carico della spedizione e della preparazione del pacchetto da consegnare. Usando la grafica esclusiva del nostro reparto ideata dal suo responsabile abbiamo finalmente portato tra le mani del legittimo proprietario il prezioso pezzo di storia che in maniera del tutto non prevedibile è saltato fuori dal mare della storia per tornare a casa, finalmente tra gli altri preziosi oggetti che ricorderanno sempre a noi oggi, che uomini coraggiosi, eroi per le proprie famiglie, hanno calcato le nostre terre lasciando un segno indelebile che non possiamo ignorare.
E’ stato davvero un piacere poter condividere con voi questo nostro piccolo successo, come sempre facciamo del nostro meglio per fare in modo che questi piccoli pezzi di storia tornino ai loro legittimi proprietari. Metal Detector Club Italia è impegnata al massimo, come associazione, nel lavoro importantissimo di diffondere la pratica del “Metal Detecting Responsabile” e di informare e formare i propri soci e gli amici dell’associazione riguardo alle leggi che ruotano intorno al nostro hobby. Abbiamo bisogno del vostro aiuto per poter continuare a svolgere il nostro lavoro, tesseratevi oggi stesso ed entrate a far parte della nostra grande famiglia!
Francesco Manzella – Metal Detector Club Italia
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