Molto spesso veniamo contattati da persone che ci chiedono: “Sto partendo per un viaggio, posso usare il mio Metal Detector dove andrò?”

Domande pertinenti se pensiamo che le leggi sono molto eterogenee in Europa e nel Mondo. Nella nostra stessa nazione la normativa, spesso non è chiara e dobbiamo prestare più che la solita attenzione quando andiamo e come pratichiamo Metal Detecting. E’ buona regola quindi informarsi sulle norme che ruotano attorno alla nostra pratica anche quando ci rechiamo all’estero. Come Federazione abbiamo preparato una serie di articoli che trattano per grandi linee le norme che ruotano attorno al Metal Detecting nelle varie nazioni del mondo. Inoltre come nazione alla presidenza del Consiglio Europeo per il Metal Detecting inizieremo a trattare le leggi relative agli stati membri del consiglio. Quindi oggi vogliamo iniziare con la nazione che in Europa si fregia di avere una legislazione tra le più favorevoli per chi pratica Metal Detecting, l’Inghilterra.

Inghilterra, meravigliosa nazione in cui praticare Metal Detecting

Nel Regno unito l’acquisto, la detenzione, il trasporto e l’uso del Metal Detector non è proibito. Nel passato, a causa dei molteplici tesori nascosti e disseminati sul territorio e delle numerose etnie e culture che l’hanno dominato popolato, il metal detecting era praticato prevalentemente dai tombaroli che depredavano, distruggevano la maggior parte Dei siti di interesse archeologico ed alimentavano il traffico illecito. Furono organizzate vere proprie campagne contro il Metal Detecting. Tutto ciò fino al 1996 quando il parlamento inglese emanò il “Treasure Act” Con il quale disciplina il ritrovamento dei beni storici ed archeologici in Inghilterra, Galles e Irlanda del Nord (non recepita in Scozia). Attraverso questa legge si definisce ciò che è nel sottosuolo non è dello Stato, bensì dal proprietario del terreno e all’eventuale scopritore, quando questo non si identifichi con il proprietario stesso. Qualora venga rinvenuto un reperto importante, a seguito della denuncia di ritrovamento, saranno i musei a chiederne l’eventuale donazione o la vendita da parte del proprietario del terreno e dello scopritore attraverso una stima del valore. Qualora il reperto non sia di interesse di alcuni museo, questo potrà rimanere nelle mani dello scopritore e del tenutario del terreno. L’atto definisce anche con precisione cosa si intenda per tesoro, così da chiarire quasi inequivocabilmente, cosa possa essere di interesse dello Stato/Musei o no. La scoperta di reperti identificabili quali tesori va obbligatoriamente riportata al Coroner locale, figura assimilabile al nostro prefetto, Entro 14 giorni dall’identificazione dell’oggetto quale “tesoro” (pena multe fino a 5000 £). Per essere chiari, consegnare il ritrovamento non è obbligatorio qualora questo non fosse identificato quale “tesoro”. Se l’oggetto non è identificato quale tesoro, allora lo stesso può restare in possesso dello scopritore.

PAS, FLOs, NCMD

Il sito ufficiale PAS

Il governo inglese ha istituito, nel 1997, un particolare programma, il “Portable Antiquities Scheme” (PAS), sempre non recepito in Scozia, Attraverso il quale vengono raccolte e catalogate informazioni su qualsiasi ritrovamento che venga volontariamente denunciato. Il progetto fu realizzato proprio per assistere i detectoristi amatoriali, per permettere loro di potersi avvalere di esperti per l’identificazione e per la valorizzazione dei reperti ma, al contempo, è utilizzato per la raccolta e la catalogazione di tutti quei beni che sfuggono alle ricerche ufficiali che comunque contribuiscono a definire i contesti storici e la possibile applicazione di nuove aree da investigare ufficialmente da parte delle autorità. Per far questo, sono stati eletti per ogni singola regione o contea, dei “Finds Liaison Officers” (FLOs), Esperti del settore, spesso volontari, pronti a raccogliere le locali denunce di ritrovamento e inserirle in un particolare database pubblico dove si possono non solo vedere i reperti ma anche leggere la loro descrizione è, a volte, il luogo del ritrovamento. L’archivio contanti e reperti ricadenti “Treasure Act” e, ad oggi conta più di un milione di oggetti. Il compito di questi esperti è importantissimo, rappresentano l’anello di congiunzione tra lo Stato e tutti coloro che praticano metal detecting. Diffondono cultura e regole, controllano la loro applicazione e operano con i proprietari dei terreni per sensibilizzarli sull’importanza della salvaguardia dei reperti. Attraverso riunioni periodiche in luoghi pubblici fanno incontrare gli agricoltori e coloro che praticano metal detecting. In questa maniera i primi e i secondi si incontrano per comprendere l’importanza reciproca. Gli agricoltori accettano anche i propri terreni siano spazzolati, e i detectoristi con la loro opera impediscono indirettamente l’operato dei tombaroli. Un sistema davvero efficace.

Nel 1981 viene istituito il “National Council for Metal Detecting” (NCMD), Associazione riconosciuta dal governo è fondata con il fine di guidare i praticanti del Metal Detecting.

Possiamo dire, se dovessimo riassumere quanto avviene nel regno unito, nel Galles, nell’Irlanda del Nord e in parte anche in Scozia, potremmo dire che il metodo adottato ha avuto, ed a tutt’oggi, evidenti benefici per tutti gli attori coinvolti (detectoristi, archeologi, musei, entità governative, proprietari dei terreni).

Tra questi benefici:

  • La definizione chiara ed inequivocabile di cosa debba essere considerato come “tesoro”, quale ritrovamento importante e di valore che non dovrebbe divenire né di proprietà di privati, quindi sottratto alla società, né oggetto di trafugamento perché magari occultato è venduto sul mercato nero
  • L’ideazione di un metodo di catalogazione dei ritrovamenti importanti e non, attraverso l’istituzione del PAS, che, Basato su una politica di fiducia e controllo, alimenta l’orgoglio del ricercatore, ne valorizza le ricerche e i ritrovamenti, conducendolo gradualmente a comprendere il valore della legalità e del rispetto per i beni
  • Un rafforzamento del controllo del territorio attraverso l’attività delle associazioni, dei FLOs e degli stessi detectoristi che, sapientemente coinvolti, Sono i primi a riportare e denunciare atti o eventi illeciti oppure ad autodisciplinarsi e controllarsi l’uno con l’altro
  • L’adozione di un codice di comportamento comune, semplice, basilare ma chiaro e pratico
  • Il coinvolgimento dei proprietari terrieri che, permettendo le ricerche controllate, permettono che alcuni beni non vadano persi e che vi sia un decremento sensibile delle ricerche illegali
  • I musei hanno la possibilità di recuperare piccoli o, a volte grandi, Oggetti che probabilmente non sarebbero mai trovati
  • L’accettazione e la consapevolezza che i reperti di minore importanza, potremmo dire irrilevanti, spesso rinvenuti in terreni errati per centinaia di anni o comunque in zone di minore importanza e concentrazione archeologica, non rappresentino un bene per il quale sia opportuno e necessario attivare un processo di acquisizione e di valorizzazione

Speriamo di avervi dato una idea abbastanza chiara sulle leggi che regolano la nostra pratica nel Regno Unito. Questo primo articolo è tratto dal libro “il Metal Detecting Amatoriale” (Cliccate per essere indirizzati al sito de “La Feltrinelli” per acquistarlo se desiderate), trovate ulteriori informazioni dalle pagine 73 in poi. Nelle prossime settimane la serie “Metal Detecting EUROPA” ci porterà all’interno di un altra grande nazione europea per capirne le leggi e come comportarci se ci troviamo a spazzolare nelle sue terre… Stay Tuned!

Francesco Manzella – Federazione Italiana Metal Detecting

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