Pesca col Magnete (MAGNET FISHING)

Asi Nazionale

Il Magnet Fishing nato da qualche anno, ha avuto un boom mondiale negli ultimi tempi grazie anche alla messa in commercio dei Magneti al Neodimio. Sono innumerevoli gli appassionati che armati di tutto punto dragano fiumi, torrenti, laghi, mari, pozzi ecc.

I magneti al Neomidio offrono rispetto alle classiche calamite, un potere attrattivo molto più forte, sono molto più resistenti sia agli urti che agli agenti atmosferici.

Ma come è fatto un magnete per la pesca? Si tratta di un disco di materiale attraente, inglobato in una struttura d’acciaio che ha a sua volta una filettatura per il gancio ad anello a cui va attaccata la corda di traino o recupero, all’altro capo della stessa ci si può attaccare un moschettone per legarlo ai pantaloni o cintura, comunque è sempre consigliabile legarla a qualcosa prima di lanciare.

Esistono varie dimesioni sia di diametro che di spessore, alcuni sono dotati, oltre che del gancio, di struttura conica d’acciaio o dotato di cono di piombo superiore, che agevola il lancio e il recupero, facilitando anche il dragaggio dei fondali e un miglior disincastro da ostacoli di varia natura.

Cos’è il Neodimio?

È un elemento chimico (ND) appartenente alle Terre Rare, di colore argenteo brillante. Viene utilizzato in lega con Boro e Ferro per creare i magneti. Essendo questa lega fragile agli urti, viene solitamente, come detto in precedenza, protetta da una struttura in acciaio. Esistono magneti al neodimio di diversi gradi: il grado è un codice che inizia sempre con la lettera N (abbreviazione di Neodymium) ed è seguito da due cifre (es. N27, N30, N33, N35, N38, N40, N42, N45, N48, N50). Fonte: Wikipedia

Perché praticare la pesca col magnete

È un attività all’aperto, si sta a contatto con la natura, si fa attività fisica, fa bene all’ambiente, rimuovendo i detriti ferrosi. Quella scarica di adrenalina, quella voglia di scoperta, quell’attimo in cui ti rendi conto che qualcosa hai preso, ma soprattutto si pratica aspettando quel momento in cui tiri la calamita e scopri cosa hai “pescato”. Quest’ultimo passaggio è il più importante, quello che risveglia in te il gusto d’avventura, quella che da bambino avevi e che forse era sopita in te da anni.  Quindi “PERCHÉ NO IN FONDO”

Come si pratica il Magnet Fishing

Per quanto riguarda fiumi, torrenti, laghi e mare, la tecnica più usata è far roteare la corda e il magnete con un certa veemenza e poi lanciare. Una volta arrivato sul fondale si recupera “lentamente” la corda e si controlla se vi si è attaccato qualcosa, ovviamente se l’oggetto è grande e pesante vene accorgerete subito. Questo modo di usare il magnete ricorda una vera e propria “pesca”, da quì il nome della pratica.

Invece per quanto riguarda pozzi, vasche e altri pertugi, la tecnica è più semplice, basta calare il magnete e recuperarlo sempre lentamente, ripetere se possibile l’operazione lungo il perimetro.

Altra tecnica che va bene per entrambe le situazioni e effettuare un movimento a pendolo e poi lanciare. Di solito utilizzato per lanci non troppo lunghi.

Scelta del magnete

La scelta del prodotto da acquistare è veramente importante, vanno valutati alcuni aspetti che non tutti tengono in considerazione. Partiamo col dire che il carico, espresso in chilogrammi, non è mai reale, ciò non è dovuto ad una truffa da parte del venditore o del costruttore, ma ad una perdita di attrazione naturale, dovuta a fattori esterni. Veniamo a spiegare cosa può incidere negativamente su questo fattore. La perdita può essere causata, come detto da fattori esterni, quali l’acqua stessa, la ruggine o le ossidazioni, la melma o fango, ostacoli naturali o incaglio dell’oggetto, sia nel fondale che in rami, tronchi, radici, pietre e quant’altro presente. Quindi vien da se che scegliere un magnete al neodimio con una forza attraente alta è quasi sempre consigliabile. Quasi sempre si, perché entrano in ballo altri fattori che ci aiutano a far scegliere il prodotto adatto a noi. Consideriamo anche che un oggetto ha un peso, consideriamo anche che questo oggetto sia cavo e pieno di terra e detriti, ma che non superi il limite che il nostro magnete sia in grado di attirare, vi chiederete ora dove vogliamo arrivare, la domanda è questa: Riuscireste voi a trainare o ad issare un peso di 85/90 kg? Molti di voi probabilmente di no. Quindi come possiamo capire il nostro fisico incide sulla nostra scelta. Il rischio è di dover tagliare la corda, in modo reale e non letterario, perdendo il nostro prezioso strumento di ricerca. Un altra considerazione è la spesa che si vuole affrontare, questa scelta è molto personale e ovviamente dipende dal budget che si ritiene opportuno impegnare. Questa scelta però deve sempre tener conto di quanto su detto, meglio prendere un prodotto di qualità e non buttare via soldi. Altro consiglio che sentiamo di darvi è prendere un occhiello tondo e chiuso, in modo da evitare che la corda si sfili dallo stesso. Negli ultimi tempi sono in voga sempre più, come già accennato prima, modelli conici o comunque con peso in piombo conico, che agevolano sia il lancio lungo che il recupero in mezzo ai detriti dei fondali.

Cosa attrae e cosa no il magnete

Le calamite o magneti in generale attraggono solamente metalli ferromagnetici. Molti si chiederanno ma Oro, Argento e altri metalli preziosi sono attratti? Vediamo di far chiarezza, dividendo i metalli ferromagnetici da quelli Non ferromagnetici.I materiali ferromagnetici includono ferro e sue leghe (vedi Acciaio), nichel, cobalto, alcune leghe di terre rare e alcuni minerali naturali come la magnetite. Anche se i materiali ferromagnetici (e ferrimagnetici) sono gli unici attratti da una calamita così intensamente da essere comunemente considerati “magnetici”, tutte le sostanze rispondono debolmente ad un campo magnetico, attraverso uno dei numerosi tipi di magnetismo. Vien di per se naturale a questo punto che tutti gli altri metalli (Oro, Argento, ecc ecc) non sono attratti dalla calamita e quindi non sono ferromagnetici.

Pericolosità della pesca col magnete – fattore da tenere in considerazione

Però… c’è sempre un però, l’Italia è passata per due conflitti mondiali meno di un secolo fa. Come purtroppo accade dopo ogni conflitto, sul territorio vengono lasciati migliaia di ordigni e armamenti. Ricordiamo che la maggior parte dei residuati bellici era fatto in ferro o acciaio. Molti di questi sono presenti nei fiumi, ma anche in pozzi e altri posti, un po’ perché venivano persi o lanciati, un po perché venivano gettati o nascosti dai soldati o dai comuni cittadini dopo il conflitto. Alcuni di questi armamenti venivano letteralmente gettati via per sbarazzarsene da parte dei soldati, sopratutto durante le ritirate e quindi alcuni possi o fiumi potrebbero esserne pieni. Preferiamo ricordare che questi ordigni o munizionamenti possono essere ancora attivi ed esplodere al primo urto. Vale la pena rischiare la vita per fare pesca col magnete? Probabilmente abbiamo scritto un esagerazione ma la cautela non deve essere mai abbastanza! Ricordate sopra abbiamo detto di ritirare lentamente il magnete? Non era solo per dragare meglio il fondo ma anche per evitare urti ad eventuali ordigni che comunque vedreste solo all’ultimo momento.

Giuseppe Gaeta – FIMD Campania

 

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