“Metal Detective”, come trasmettere un messaggio!

Per quanti anni siamo stati invasi dalle imprese del nostro amico Paolo Campanardi, alias “Gibba”?

Molti di noi si sono sempre chiesti se fosse un detectorista o un “pazzo” avventuriero amante dei boschi e delle trincee montane. Lo abbiamo pian piano conosciuto grazie al suo “ciao Ragass” e ai suoi innumerevoli video e post dove ha sempre dimostrato rispetto per la storia e professionalità nella pratica del metal detecting.

E poi, tutto d’un tratto, ce lo ritroviamo “attore”! Impareggiabile protagonista della prima serie italiana sull’avventura, la ricerca e l’uso del metal detector: il “Metal Detective”!

Paolo CAMPANARDI, alias “Gibba”

È stato un fulmine a ciel sereno ed ha immediatamente infiammato gli animi di tutta la categoria.

Per la prima volta, grazie alle sue imprese – giustamente immerse in variegate ed avvincenti narrative – ma anche grazie al suo carattere estroverso ed “esplosivo”, abbiamo assistito ad una comunicazione efficace ma al contempo sicuramente articolata e non facile da realizzare e trasmettere.

Sappiamo tutti, e sicuramente anche Gibba, che la tematica del metal detecting nel nostro Paese cammina sulla lama di un rasoio.

Non pienamente compresa (né conosciuta), non regolamentata e vista o dipinta come attività tra il lecito e l’illecito, tanto da assimilare spesso ed indistintamente quasi la totalità dei detectoristi alla nefasta categoria dei “tombaroli” o dei “predatori” dei beni culturali, ha finalmente trovato – a nostro giudizio e grazie alla egregia ideazione e direzione del produttore Gottardo GIATTI – una piccola ma vigorosa rivalsa.

Conosciamo bene il mondo dei detectoristi che, per carattere, sono sempre un po’ schivi ma al contempo particolarmente orgogliosi del proprio hobby e di che cosa questo rappresenti per loro.

Dopo la prima puntata abbiamo assistito a lusinghe e critiche, alcune fondate ed alcune “di pancia”, ma riteniamo che l’amico Paolo e tutta la direzione abbiano individuato – sicuramente non senza difficoltà – e sapientemente trasmesso una serie di messaggi estremante importanti, tra cui:

  • l’amore e l’entusiasmo per l’avventura;
  • un particolare legame e rispetto per la natura;
  • uno sviscerato e “romantico” rispetto ed interesse per la storia e per gli individui che l’hanno vissuta e la portano con orgoglio dentro di sé;
  • il rispetto per le leggi, le usanze, le Istituzioni e la cultura;
  • la passione di coltivare un hobby e di trasmettere ad altri cosa significhi

e, non per ultimo:

………. che l’impiego di un metal detector NON è un atto delittuoso poiché dipende da chi lo usa, come, e con quale finalità (al pari di un’arma).

Gli appassionati di questo stupendo hobby avevano già visto ed apprezzato un’altra serie inglese famosa: Detectorists; una commedia nella quale con sapiente ilarità e tipico humor anglosassone, si dipingevano peculiari caratteristiche della nostra specie, come la “sfiga” perenne nel non trovare altro che strappi di lattine, la fatica fisica derivante dal coprire chilometri e chilometri sotto il sole ritrovandosi spesso a parlare da soli e a fantasticare eccezionali ritrovamenti per poi ridursi a bere un “rinfrescante” tè sotto una bella quercia (insieme ad una bella sacca piena di rifiuti metallici) o a raccontare le proprie disavventure in un “triste” bar.  

in action ….. durante le riprese

Questa volta abbiamo visto dipingere le nostre passioni, le nostre difficoltà e i nostri sentimenti attraverso un “guerriero solitario” e un messaggero che ha fatto sventolare – avvolto intorno al nostro fedele metal detector – il nostro stupendo tricolore che poi ha “accolto e protetto” tutti i nostri valori (rappresentati dagli scarponi del soldato probabilmente deceduto). Valori che noi della Federazione riteniamo essere dentro tutti i detectoristi responsabili d’Italia, facenti parti di qualsiasi gruppo o associazione.

Valori (sopra elencati) che forse non tutti comprendono ma che sicuramente hanno quale fattor comune un profondo rispetto e amore per il nostro Paese e per le sue bellezze.

Questa la nostra prima positiva impressione, forse un po’ emotiva ma vi assicuriamo concreta e sincera.

Vogliamo infine ringraziare Paolo e tutto il team di produzione per questa stupenda impresa, sicuri che le prossime puntate saranno ancora più avvincenti.

Gottardo ……. certo che seguire il Gibba nelle sue scorrerie non deve essere stato facile, in questo non vi invidiamo 😉

Grazie di nuovo Gibba!

Ps.: per chi volesse seguire le avventure di “Metal Detective” sono trasmesse su DMAX canale 52 e/o su DPlay.com.

Ps. bis: RICORDATE, il metal detecting deve essere sempre praticato Responsabilmente!

Edoardo Meacci

Vice Presidente FIMD e Presidente dello European Council for Metal Detecting

2 thoughts on ““Metal Detective”, come trasmettere un messaggio!

  1. É comunque fattuale…il metaldetecting “pultroppo” in Italia é vietato e perseguito penalmente.
    Tutti lo sanno ma tutti se ne fregano…ma poi quando ti fermano e ti arriva il controllo dalla sovraintendenza dei beni culturali.
    Scavo abusivo,
    Danni al patrimoni,
    Detenzione di oggetti bellici o storici,
    Ecc…ecc…una gioia per gli avvocati.

  2. Mi daresti il riferimento normativo che persegue penalmente il metal detecting? Perchè in Italia mi sfugge che il metal detecting è abusivo, così come scavare. Cosa sono gli scavi abusivi? Sopratutto è vietato scavare ovunque? Il danno al patrimonio quando si configura? Se hai una denuncia per detenzione di oggetti bellici o storici significa che te li hanno trovati… Beh, come vedi “pultroppo” bisogna anche commentare con cognizione di causa. Capisco che non possiamo andare ovunque, ma con la giusta accortezza possiamo spazzolare serenamente in aderenza alle normative vigenti.

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